venerdì 22 novembre 2013

L'assemblea di classe

Sono le 8,02 di mattina, mi trovo seduto sulla cattedra con il giubbetto addosso (fra poco parte il riscaldamento..) e la mia mente sta ancora pensando alla puntatona di “Castle” di ieri sera quando una voce lontana mi risveglia cinguettando:

«Prof, ci concede l’Assemblea di classe sabato?»
«Assolutamente no»
«Ma come? Lei è l’unico che non ce l’ha mai data!»
(appunto, un motivo ci sarà)

«Va bene, che Assemblea sia» rispondo con grande soddisfazione generale.
(in effetti l’insegnante è obbligato a concedere questa roba almeno una volta.. nella vita)

Ma chi ha inventato l’Assemblea di classe??
Ogni mese questi baldi fanciulli hanno a disposizione due ore, per fare che cosa?
Ufficialmente: “Gli studenti hanno bisogno di riunirsi e discutere in piena libertà delle problematiche incontrate durante le attività scolastiche, proporre soluzioni e pianificare comportamenti coerenti per un efficace cammino produttivo”.

 Propongo un minuto di silenzio..

Ecco in REALTA’ cosa accade appena l’insegnante alza i tacchi:
(una porta lasciata accidentalmente socchiusa e una insospettabile talpa aiutano sempre)

1)     sbracamento totale degli alunni con piedi sul banco e costruzione di barricate con borse e libri, per una maggiore riservatezza confabulatoria.
2)     i componenti femminili primari apparecchiano il loro centro estetico personale tirando fuori trucchi e cosmetici di alto livello, si narra di collegamenti in videoconferenza con Diego Dalla Palma.
3)     la secchiona di turno, sempre in prima fila, non alza la testa per un’ora avvantaggiandosi con gli esercizi di matematica.
4)     si formano gruppetti sparsi, prettamente femminili, che discutono animatamente di moda, ragazzi carini, esperienze a luci (quasi) rosse e depilazione.
5)     i componenti maschili primari fanno la ruota, tipo pavone, in cerca di consensi intra-classe, alcuni, delusi, tentano l’uscita dall’aula per ampliare l’areale.
6)     i rimanenti maschietti si riuniscono in gruppi (anche loro) parlando di playstation, fantacalcio, i nuovi integratori per la palestra, le modifiche del motorino.
7)     qualche clamoroso outsider tenta una limonata con la fidanzata (di turno).

« Manca un minuto all’intervallo, devo entrare per firmare il registro, di cosa avete parlato? »

Il silenzio regna sovrano e poi… drriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiinn..





Suggerimento1:
le Assemblee di classe si svolgeranno una volta l’anno e si porteranno direttamente da casa pizzette e Coca.cola.
Suggerimento2:
le Assemblee di classe si svolgeranno a scuola nel POMERIGGIO, con annesso toto-scommesse in sala docenti sulla percentuale di partecipazione degli alunni




lunedì 11 novembre 2013

Regali di Natale

Comunicazione di servizio (da fare per tempo) rivolta ai miei amici/conoscenti in occasione dell’arrivo del Natale ed annesso scatenamento regalatorio, si ricorda che:

1)  
di bastoncini di incenso e bruciatori di oli essenziali ne ho una caterva, se li accendo tutti insieme l’ossigeno della mia stanza cala a zero in 30 secondi e l’olfatto mi si sballa irreversibilmente, lasciandomi con soli quattro sensi. 
2)  le cravatte le indosso una volta l’anno e con quelle che ho già ricevuto in passato ci posso fare una corda per calarmi dal terrazzo di casa (3° piano). 
3)  la candela profumata a forma di fiore non mi dice niente, quelle che ho, per quanta polvere hanno preso, hanno cambiato colore. 
4)  i buoni sconto per la libreria, con validità 12 mesi, in scadenza ad aprile mi fanno pensar male.
5)  di termometri con sensore interno-esterno senza fili ne ho uno in ogni stanza, praticamente una tempesta magnetica sopra la testa, però conosco sempre la temperatura ambiente. 
6)  la tazza con i pupazzi di Natale o quella acquistata come souvenir durante l’ultimo viaggio non mi piace, i disegni si sciolgono in bocca insieme al latte caldo. 
7)  il salvadanaio in terracotta con il logo della squadra del cuore ce l’ho, in due anni ci ho messo 9 centesimi. 
8)  il maglione taglia XL con pupazzi e/o renna alla Bridget Jones non è proprio il mio preferito.
9)  Il coupon sconto per il cinema è gradito, però ricordarsi che dentro la busta c’è il biglietto con la dedica e trovare ”Tanti auguri ad Annalisa” (considerato che mi chiamo Marco) non è il massimo.




sabato 2 novembre 2013

Il "difficilese"

Non è l’ingl-ese, non è il franc-ese, non è il macerat-ese, ma è il “difficilese”, il linguaggio preferito di alcune categorie di persone, tra cui.. gli insegnanti.
In due anni di scuola di specializzazione per l’insegnamento secondario ne ho sentite di cotte e di crude, ma pensavo fosse una specie di dazio da pagare per ottenere l’attestato finale, paroloni difficili per far passare il tempo, ma nulla o quasi di tutto ciò sarebbe mai realmente entrato negli edifici scolastici.
Mi sbagliavo di grosso.
Non vorrei (o forse si..) disquisire ulteriormente su questa scuola di specializzazione, vi dico soltanto che i primi utilissimi insegnamenti in “Didattica per concetti” pensavo non fossero in italiano..
Il bello (brutto) è che questa clamorosa valanga verbale new-age è arrivata davvero nelle nostre scuole, con tutto il vuoto che la riempie!
I tempi si dilatano, ciò che poteva essere espresso chiaramente con un termine ora occupa intere pagine di registri, verbali, profili.. chissà perché mi viene in mente la parola ridondante..

Piccolo libretto delle istruzioni per entrare in un edificio scolastico (non chiamatela scuola per carità) ed uscirne vivi:

1)     Il caro buon vecchio preside non è più lui, ora è il dirigente scolastico.
2)     Non esiste più il bidello, c’è il collaboratore scolastico.
Praticamente tutti coloro che non sono insegnanti diventano collaboratori scolastici, quindi se cerchi una figura in particolare sono cavoli..
3)     Il termine progetto è molto amato, svariati gli argomenti, pochi i soldi, ma non fa niente, l’importante è fare scena.
4)     L’insegnante non presenta il programma della classe, elabora un contratto formativo, meglio se individuale (30 alunni per classe, 30 programmi?)
5)     Quella che mi piace di più: la MAPPA CONCETTUALE.
Ma che cos’è la mappa concettuale?!? Per favore dite SCHEMA, che è la stessa cosa ed eviterete tanti occhietti sgranati ed affranti che vi guardano come se arrivaste da Venere.
6)     I libri di testo (e questo ormai è irreversibile) sono divisi in unità didattiche e unità di apprendimento.. chiamarli CAPITOLI e basta come è sempre stato noo?
7)     L’elaborato scritto di italiano non è una parolaccia, è il TEMA, il ri-elaborato è il RIASSUNTO.
8)     Se ad un insegnante scappa la parola COMPITO in CLASSE o INTERROGAZIONE è peccato mortale, si dice verifica, scritta o orale.
9)     Guai chiamare il viaggio di istruzione GITA scolastica.
10)  La RICREAZIONE non esiste, c’è l’intervallo, tipo il carosello in tv.

Sento di poter continuare ma non vorrei sputacchiare (più di tanto) nel piatto in cui mangio.




A presto.