sabato 2 novembre 2013

Il "difficilese"

Non è l’ingl-ese, non è il franc-ese, non è il macerat-ese, ma è il “difficilese”, il linguaggio preferito di alcune categorie di persone, tra cui.. gli insegnanti.
In due anni di scuola di specializzazione per l’insegnamento secondario ne ho sentite di cotte e di crude, ma pensavo fosse una specie di dazio da pagare per ottenere l’attestato finale, paroloni difficili per far passare il tempo, ma nulla o quasi di tutto ciò sarebbe mai realmente entrato negli edifici scolastici.
Mi sbagliavo di grosso.
Non vorrei (o forse si..) disquisire ulteriormente su questa scuola di specializzazione, vi dico soltanto che i primi utilissimi insegnamenti in “Didattica per concetti” pensavo non fossero in italiano..
Il bello (brutto) è che questa clamorosa valanga verbale new-age è arrivata davvero nelle nostre scuole, con tutto il vuoto che la riempie!
I tempi si dilatano, ciò che poteva essere espresso chiaramente con un termine ora occupa intere pagine di registri, verbali, profili.. chissà perché mi viene in mente la parola ridondante..

Piccolo libretto delle istruzioni per entrare in un edificio scolastico (non chiamatela scuola per carità) ed uscirne vivi:

1)     Il caro buon vecchio preside non è più lui, ora è il dirigente scolastico.
2)     Non esiste più il bidello, c’è il collaboratore scolastico.
Praticamente tutti coloro che non sono insegnanti diventano collaboratori scolastici, quindi se cerchi una figura in particolare sono cavoli..
3)     Il termine progetto è molto amato, svariati gli argomenti, pochi i soldi, ma non fa niente, l’importante è fare scena.
4)     L’insegnante non presenta il programma della classe, elabora un contratto formativo, meglio se individuale (30 alunni per classe, 30 programmi?)
5)     Quella che mi piace di più: la MAPPA CONCETTUALE.
Ma che cos’è la mappa concettuale?!? Per favore dite SCHEMA, che è la stessa cosa ed eviterete tanti occhietti sgranati ed affranti che vi guardano come se arrivaste da Venere.
6)     I libri di testo (e questo ormai è irreversibile) sono divisi in unità didattiche e unità di apprendimento.. chiamarli CAPITOLI e basta come è sempre stato noo?
7)     L’elaborato scritto di italiano non è una parolaccia, è il TEMA, il ri-elaborato è il RIASSUNTO.
8)     Se ad un insegnante scappa la parola COMPITO in CLASSE o INTERROGAZIONE è peccato mortale, si dice verifica, scritta o orale.
9)     Guai chiamare il viaggio di istruzione GITA scolastica.
10)  La RICREAZIONE non esiste, c’è l’intervallo, tipo il carosello in tv.

Sento di poter continuare ma non vorrei sputacchiare (più di tanto) nel piatto in cui mangio.




A presto.



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