domenica 28 settembre 2014

La cena di classe

Una ricorrenza potrebbe essere per me più traumatica di uno sposalizio: la cena di classe con gli ex compagni di scuola.
Se già dopo la maturità non mi sono fatto più sentire con il 90% dei miei simpatici compagni di 5°C ci sarà un perché..
Con i bravi e buoni sono rimasto sempre in contatto, non c’è bisogno di organizzare un banchetto annuale per vedersi o le scusa del decennale per la triste riunione..

«Marco, sono passato 10 anni da quando abbiamo sostenuto la maturità, che cosa facciamo?
«Facciamone passare altri 20.. ciao»

Per i cari amici il modo di incontrarsi si trova sempre, può essere una chiacchiera veloce per strada quando ci si incrocia, una serata insieme ascoltando il loro gruppo suonare, un semplice (ma sincero) saluto in ogni quotidiana occasione o anche un bel viaggio organizzato, per esempio a Londra.
Tutti gli altri rimangano pure al loro posto e cioè a discreta distanza di sicurezza.

Perché sono così cattivo? Il discorso è sempre quello, più passa il tempo e più non sopporto la Sagra de lo finto.
Sorrisi finti, abbracci e strette di mano che non ci sono mai stati in passato, indifferenza tra i banchi di scuola che magicamente diventa simpatia e sorrisi a 47 denti.. no grazie.
Che poi quando mi arriva la telefonata del solito intraprendente che decide di organizzare tutto lui mi sale una TRISTEZZA infinita, penso agli anni più belli ormai andati, al tempo che scorre inesorabile, alla panza che cresce e ai professori più antipatici del mondo.

I miei personalissimi servizi segreti mi hanno poi informato su ciò a cui andrei incontro partecipando alla cena di classe, radicando ancora di più l’intenzione di non essere MAI presente:
1) c’è il secchione di turno che è diventato medico e vola mezzo metro più alto di te, ormai sicuro del premio Nobel e ti guarda come se fossi un barbone. Parla dei suoi convegni all’estero e della carriera galoppante.
2) c’è la bellona della classe, con il viso clamorosamente invecchiato dalle 200 lampade all’anno e dai trucchi che già ai tempi d’oro spalmava sulla povera pelle agonizzante.
Gli argomenti preferiti sono le ultime sfilate di “Milano vende moda” e il nuovo taglio di capelli di Diego dalla Palma.
3) c’è il Pierino di tutti i Pierini, colui che amava la scuola come Superman ama la kryptonite, che ora parla con accento milanese e cita versi di Charles Baudelaire.
Quando ha ottenuto la maturità (con qualche anno di ritardo) si è prosciugato il Lago di Pilato.
4) c’è il riccone che già ai tempi della scuola spendeva e spandeva e adesso si ripresenta con la sua camminata rallentata, con una decina di kg in più e il sorrisetto benevolo da nobiluomo. Quando comincia a parlare della sua carriera da commercialista (ereditata), dello studio a Roma e del successo che riscuote rimpiangi di averlo aiutato a passare l’anno in 4° liceo..
5) c’è il bello e super sportivo, che a scuola a malapena ti salutava, atleta professionista, il più ammirato dalle ragazze, tanto che se ti piaceva una arrivava sempre lui ad oscurarti. Ora ha in conto una separazione, una discreta panzetta e una bella carrozzina da portare a passeggio. Argomenti preferiti: uscite e commenti da finto giovane, ormai troppo fuori dal personaggio.
6) c’è anche il povero compagno di scuola di cui quasi nessuno si ricorda, fisicamente molto cambiato, che si innervosisce talmente quando lo chiami con il nome sbagliato da lasciare prematuramente il convivio, proprio come nel film “Compagni di scuola”.
7) e poi ci sarei io, chissà cosa direbbero di me.. brrr.. rabbrividisco, un altro motivo per latitare.

Dei simpatici, persone davvero in gamba, educati e gentili, ora come in passato, non parlerò, me li tengo stretti per me e non li condivido con nessuno.
Viva quindi l’imperitura 5° C, tutti i suoi componenti, qualche insegnante “umano” e le immancabili cene di classe che ogni anno allieteranno tutti i partecipanti!!

Ad maiora.




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