Sabato 26 agosto è
clamorosamente arrivato, non ci posso credere, le “vacanze” stanno per finire.
Sono rimasto ancora a metà giugno quando si festeggia l’ultimo giorno di
scuola, come è possibile?
Oggi, anche se “trattasi di sabato mattina con sole splendente
che obbliga ad andare al mare”, tutti
i docenti interessati si riuniscono con grande piacere per gli esami di
riparazione.
Riparazione di che?
Delle insufficienze che i pargoli
hanno maturato durante l’anno scolastico e che ora, dopo un’estate infuocata,
devono sicuramente recuperare.
Sia i docenti che gli alunni
sono molto felici di ritrovarsi e
percorrono i lunghi corridoi con un animo
e una energia che in confronto un
condannato nel braccio della morte diventa Mr. Allegria.
Io personalmente ciò un magone che manco una peperonata a
mezzanotte.. ma andiamo avanti.
Ho il piacere di incontrare
il Dirigente Scolastico, che mi squadra dall’alto in basso e chiede, con voce
simile a quella di Freddy Krueger : «
Professore, lei cosa ci fa qui? »
( secondo te cosa ci
faccio? .. passavo per caso con 40 gradi
di temperatura, vestito come un pinguino e sudato come una capra ed ho pensato
di fare una visita alla scuola di sabato 26 agosto ? )
« Preside, mi ha convocato
lei, per gli esami di riparazione »
Nessuna risposta, sguardo
torvo, silenzio per 5 secondi e cambio di direzione.
Entro nell’aula stabilita e
subito un’aria umida-infuocata mi avvolge e mi svuota l’anima tipo Dissennatore di Harry Potter
Fortunatamente la simpatia e
la complicità di alcuni colleghi (e amici) mi riportano alla vita e la
mattinata scorre più o meno bene.
Si susseguono ragazzi in
infradito, pantaloncini corti, t-shirt hawaiane, interrogazioni più o meno
buone, bottigliette di acqua, orridi caffè e tante carte da compilare.
Le 14 arrivano che è un
piacere e dopo l’ultimo alunno, completate le procedure di rito, mi fiondo a riveder le stelle con la stessa velocità
di Usain Bolt nei 100 m piani.
Sono già a casa, l’orologio
segna le 14.45 di sabato (ormai) pomeriggio e una lucetta sulla scrivania
attira la mia attenzione.
E’ lo schermo del telefonino
sul quale ho What’sApp, dimenticato a casa, che reclama di essere visionato.
C’è il messaggio di una collega che gentilmente mi ricorda di firmare il foglio
presenze in portineria ..
Siamo arrivati a Lunedì
pomeriggio, ore 16.00, il giorno degli scrutini.
A scuola oggi c’è un tale
giro che nemmeno in spiaggia a Gallipoli, le classi ad essere coinvolte sono
davvero tante.
Gli orari vengono rispettati
e per le 17.00 termina il primo scrutinio che mi vede interessato, tutti
promossi, baci abbracci e tanti saluti.
Mi siedo in corridoio, in
attesa del secondo e ultimo scrutinio che inizierà di lì a circa un’ora.
Vicino ho le immancabili
“macchinette”, i distributori di bevande e merendine che tanto mi attirano in
questo periodo.
Arriva un energumeno e mette
dentro qualche spicciolo, non scendendo il prodotto scelto inizia a buttare giù
tutto a spallate che in confronto Tyson diventa l’Ape Maya.
Fortunatamente ogni cosa si
risolve e ritorna la quiete.
Dietro di me sento di nuovo
la voce del Dirigente Scolastico :
« Professore, lei cosa fa
qui seduto ? »
( secondo te cosa ci
faccio? .. sono le 17.30, schioppo di
caldo, di fuori ci sono i Carabi e a me va di rimanere qui dentro a guardare il
muro ? )
« Preside, sto aspettando
che inizi lo scrutinio »
Nessuna risposta, sguardo
torvo, silenzio per 10 secondi e cambio di direzione.
Alla fine termina anche
questa giornata e stavolta, prima di fiondarmi all’aperto, mi assicuro di aver
firmato qualsiasi foglio di presenza esistente al mondo, incido con il mio nome
anche tutti i banchi e le cattedre del primo piano, non si sa mai.
Ci sarà ancora qualche
giorno di “vacanza”, la mitica fiera del patrono, un fine settimana spensierato,
un po’ di mare e poi dritti dritti verso il primo Collegio dei Docenti, ma
questa è un’altra storia.